Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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L’inconsapevole 5.

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L’inconsapevole 5.

cupiditates velut mala ulcera eruperunt.

Come da la putredine le vite

nuove crescono in denso brulicame

e truci piante balzano nudrite

dai liquidi fermenti d’un carname;

s’apron corolle simili a ferite

fresche di sangue, con un giallo stame;

si schiudono crisalidi sopite

ne le rughe del carneo fogliame:

così dentro il mio cuore una maligna

specie di versi germina. Le foglie

vanno esalando un triste odore umano.

Attratta dal fulgor de la sanguigna

tinta la inconsapevole ne coglie;

e il tossico le morde acre la mano.



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