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«Spargono del più dolce olio aromale
élleno e di lor pianto le supine
membra del dio. Per ogni effuso crine
armoniosamente il dolor sale.»
morte, io ti prego che t’avveri al fine,
se può la morte rendere divine
le mie membra su ’l letto funerale!
«Al ciel vermiglio, ove il dolor si spande
solo, tendon le braccia e ne l’ebrezza
lùgubre chiamano a gran voce Astarte.»
Così moriva il Giovine, in un grande
mistero di dolore e di bellezza
quale già finsero il mio Sogno e l’Arte.