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Il censore
Sono spogliati tutti i miei rosai.
Non più ghirlande! E la mia coppa è vuota.
Bevvi bevvi e ribevvi. Al fine ignota
non m’è nessuna ebrezza. Tutto osai.
Dice il Vecchio: — Ora dunque che farai?
Andrai tu in cerca d’un che ti percuota?
Gli porgerai tu l’una e l’altra gota?
Tra il cilicio e il capestro scegli omai. —
Date al collo ventenne un buon capestro!
Ecco, ho scelto. Ma forse, o Sapiente,
tu sai qualche lascivia a me sfuggita.
Sii da ultimo dunque il mio maestro,
Vecchio, tu che così profondamente
conosci le vergogne de la vita.