Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
Lettura del testo

L’erma 13.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

L’erma 13.

Funus tacitum.

Quando io mi adagio tristo e sonnolente

poi che più nulla al fine ora m’illude,

(treman l’ultime stelle semispente

riflesse ne la torbida palude),

una forma di donna lentamente

da la fredda ombra come un fior si schiude,

e sorge a l’alto; ed il gran fior vivente

mi raggia il lume de le membra ignude.

Io sollevo la fronte: nel torpore

un insensato d’odio impeto immane

mi soffoca, d’infranger quella muta

forma, quella funesta erma d’amore

che solitaria a contemplar rimane

la selva de’ miei venti anni abbattuta.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2013 EuloTech SRL