Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Le adultere

Mona Castora 18.

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Mona Castora 18.

Contentiam nostri appetiti.

Questi giovani puliti

Ci dann’ altro che vestire…

Canto di mogli giovani

e di mariti vecchi

Ne le botteghe di Maestro Dino

fin da l’aurora l’opere son pronte.

Arde e suda la calva onesta fronte

or su lo smalto roggio or su ’l bulino.

Ozia Mona Castora. Nel mattino

glorioso d’april, lungh’esso il Ponte

ove per l’Amidea fu Buondelmonte

morto, ha faccende il popol fiorentino.

Ride Mona Castora al giovin Lapo

che male apprende l’arte del niello

e ben sa quella di portare il tòcco.

Ma il buon maestro non mai volge il capo

mentre esce viva sotto il suo cesello

La Gòrgone dal pomo d’uno stocco.



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