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Morì la sfortunata Reina molto
costantemente, per quello cbe si
vide, e ben contrita dei suoi peccati…
La Regina le sue lacrime beve.
Già diedero al carnefice la vita
oscura i cinque Adulteri. È compita,
o Bellezza, la tua favola breve!
Ella parla: «Il carnefice avrà lieve
pena: ho sottile il collo.» E la fiorita
festa di maggio e l’ultima apparita
pensa. Risplende il collo come neve.
Alto silenzio sta sopra la corte.
Al Re il mio cor fu sempre fedel servo.»
Il Re, pronto, al segnale de la morte
con lieto viso grida: «E fatto! Su,
sciogliete i bracchi ed inseguiamo il cervo.»