Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Eleganze

Il sonetto d’oro 21.

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Eleganze

Il sonetto d’oro 21.

[DONANDO UN CUSCINO]

Otto e sei verghe d’oro, o Musa, io batto

su l’incude con fervido martello

ed ognuna di lor piego ad anello

e pongo su ’l cuscino di scarlatto.

Poi, con più grave pazienza, in atto

d’un mastro orafo antico su un gioiello

regale, ognuna a punta di cesello

(m’è Benvenuto nel pensiero!) io tratto.

Le gemmee rime sprizzano barbagli

d’iride, chiuse nei castoni d’oro,

su ’l nobil drappo ov’è trapunto il Gallo.

Impetuosamente io su i fermagli

de l’ultima terzina ancor lavoro;

e mi stride ne l’impeto il metallo.



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