Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Eleganze

Sul ventaglio 27.

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Sul ventaglio 27.

S’io fossi mai ne la mia vita vana

un poeta pittore e mandarino

dal lungo obliquo mite occhio vetrino

animante un candor di porcellana,

vedreste su ’l ventaglio in una strana

primavera fiorir sotto il mio fino

pennello, come a gli orti di Pechino,

rami di , d’aglaia e di banana.

Passano in vece per la nera seta

le rondini d’argento a vol disperso

(lungi son le moschee) con la fortuna…

Ma pure in me, barbarico poeta

da la rima domato, ancóra il verso

per voi fiorisce al sole ed a la luna.



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