Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Eleganze

Venere d’acqua dolce 31.

IV

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IV

Era Venere nova, dea presente.

Talora il vasto lido al suo passaggio,

come oppresso da un’ansia veemente,

esalava un anelito selvaggio

di desiderio verso il cielo ardente.

Benigna sorrideva ella a l’omaggio

fervido; e maturava il suo sorriso

calmo i frutti su’ rami a l’improvviso.


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