Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Verso l’antica gioia

Commiato 46.

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Commiato 46.

Vocat jam carbasus auras.

Qual dea pel ciel notturno valca e splende

vermiglia come aurora?

Freme l’anima e a l’alto si protende

come verso un’aurora.

Cadono, Anima mia, tutte le bende.

È l’Aurora! È l’Aurora!

Pronta è la Nave. Addio, selve di mirti!

A la vela! A la vela!

Cantano i vènti come lieti spirti

in grembo a la mia vela.

Cantate, o vènti! Oltre le infami sirti

portate la mia vela!

Resti dietro di me la mia vergogna

con le delizie morte

e cofiori e cofrutti di menzogna

in su l’àrbori morte.

Una più larga vita il cuor mio sogna

e una più fiera morte.

Cantate, o vènti! Ne l’ignoto Mare

è l’Isola promessa.

, come in sommo d’un immenso altare,

è la Gioia promessa.

L’orma vi stamperò del mio calzare.

A me, gloria promessa!


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