Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Intermezzo di rime [Editio princeps, 1883]

I Sonetti di primavera

VIII

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VIII

Quando io mi adagio, tristo e sonnolente,

poi che più nulla al fine ora m’illude,

a marcir come un sughero cadente

ne la melmosità de la palude,

una forma di donna lentamente

da la fredda ombra come un fior si schiude,

e sorge a l’alto; ed il gran fior vivente

mi raggia il lume de le membra ignude.

Io sollevo la fronte: ne ’l torpore

un insensato d’odio impeto immane

mi soffoca, d’infranger quella muta

forma, quella pietosa erma d’amore

che solitaria a contemplar rimane

la selva de’ miei venti anni abbattuta.


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