Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Intermezzo
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Intermezzo di rime [Editio princeps, 1883]

V I madrigali

II

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II

Non mai vi vidi io dunque ilare, a ’l fresco,

ne i rossi novilunî di Siviglia,

urtare il marmo d’un cortil moresco

col piè gentile, a suon di seghidiglia?

Ne i circoli de l’agile arabesco

ondeggiava fremendo la mantiglia;

e s’apriva per l’ansia, come un fresco

fiore, l’anel de la bocca vermiglia.

Stanca sedeste, ove il raggio lunare

sotto l’arco moriva, a ’l dolce invito

aprendo con le fini unghie un’arancia:

quand’io chino su voi, senza parlare,

entro il fumo e l’odor de ’l papelito

arditamente vi baciai la guancia.


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