Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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III. Isaotta nel bosco

Ballata seconda 5.

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Ballata seconda 5.

Non m’avevano i Sogni in lor balìa;

ché mi disse la Bella, ad un radore:

Senti soave odore

di viole, che giunge a quando a quando! —

Su’ freschi vènti odore di viole

giungea, soave e forte;

trepidavano li alberi novelli,

in torno; e aprivan loro gemme a ’l sole

le rame èsili e torte;

e verzicavan fitti li arboscelli,

come verdi capelli

ondeggiando nell’aria ad ogni fiato.

E parevan le morte

ninfe rivivere, e parea rinato

Pane a ’l mondo, ed alfin parean risorte

tutte le deità de ’l tempo andato,

ma quali un le vide il Botticelli

in su’ poggi di Fiesole vagando.




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