Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
Lettura del testo

III. Isaotta nel bosco

Ballata ottava 11.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Ballata ottava 11.

Meriggiava quel re, sotto il pomario

che splendeva a’ suoi come un tesoro.

Cadeano i frutti d’oro

gravi su ’l suolo in torno, a quando a quando.

Rendean per l’aria in torno una fragranza

di miel, così gioconda

che al cuor giungeva quale un vin di rose.

E il buono Astìoco, in mezzo a l’abondanza

de’ frutti, di profonda

dolcezza pieno l’anima, si pose

a laudare le ascose

virtuti de la terra in un poema.

Giunto era a la seconda

canzone quando, senz’alcuna tema,

ei scorse Elai. Qual re di Trebisonda,

il capo cinto avea d’un diadema

ed il petto di pietre preziose

che vincevano il riscintillando.




«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2013 EuloTech SRL