Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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III. Isaotta nel bosco

Ballata undicesima 14.

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Ballata undicesima 14.

Questo narrò la mia favolatrice.

Ed a me parve che un incantamento

fluisse da quel lento

eloquio, tutti i boschi affascinando.

Com’ella tacque, il fremito de ’l suono

mi tremolòviva-

mente a precordi, ch’io rimasi assorto

nel mio diletto ripensando a ’l buono

Astìoco. — E se a la riva

d’oro il giglio d’Elai non anche è morto?

E se ancóra a diporto

la fata Vigorina è pesentieri? —

ella chiese, ché udiva

non lungi mormorii rochi e leggeri

d’acque, correnti giù per la nativa

ombra, e vedeva crescere i misteri

entro i seni de ’l valico ritorto.

Onde spronammo, innanzi trapassando.




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