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Ballata dodicesima 15.
Era la fonte in una lene altura
coronata d’opachi elci e di mirti.
de la fonte tra’ sassi palpitando.
Non mai dolce sonò bistonia lira
su la natività de le bell’acque;
né fu sì chiaro il talamo d’Argira
e né pur l’ariento
u’ con la ninfa, poi che a Giove piacque,
Partìasi l’onda in rivoli tra’ massi
rivoli che brillavano, pe’ sassi
fini e politi, con variamento
di carbonchi topazi e crisoprassi.
Attoniti mirammo; ed in noi nacque
desìo di bere… — O fonte, io t’inghirlando!