Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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III. Isaotta nel bosco

Ballata tredicesima 16.

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Ballata tredicesima 16.

Io t’inghirlando, o fonte ove quel giorno

parvemi bere in coppa iacintea

il sangue d’una dea,

che a ’l cuore mi fluì letificando! —

Scendemmo il piano margine; e commise

in sì dolce atto Isotta

il fior de la sua bocca ad una vena

e sì fresco e vermiglio e vivo rise

quel fiore in tra la rotta

onda e s’aperse, ch’io ritenni a pena

un grido in su la piena

bocca più baci e più, cupido, impressi.

Ella rideva… Oh lotta

di baci che cadean sonanti e spessi

e mescevansi a l’acque! Oh ne la grotta

ampia e ninfale mormorii sommessi

d’acque e le risa de la mia serèna!

Bevemmo e ci baciammo, ivi indugiando.




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