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Ballata tredicesima 16.
Io t’inghirlando, o fonte ove quel giorno
parvemi bere in coppa iacintea
che a ’l cuore mi fluì letificando! —
Scendemmo il piano margine; e commise
il fior de la sua bocca ad una vena
e sì fresco e vermiglio e vivo rise
onda e s’aperse, ch’io ritenni a pena
bocca più baci e più, cupido, impressi.
di baci che cadean sonanti e spessi
e mescevansi a l’acque! Oh ne la grotta
ampia e ninfale mormorii sommessi
d’acque e le risa de la mia serèna!
Bevemmo e ci baciammo, ivi indugiando.