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Or quale io bevvi ignoto filtro, inconscio?
Era ne la sua bocca, era ne l’acque
la virtù cui soggiacque
ogni mio senso, amor rilampeggiando?
Non so. Ma come uscimmo da la chiostra
ove il bel fiume suoi tesori aduna,
parvemi cavalcare ad una giostra,
e che da que’ fatali
occhi mi sorridesse la fortuna
Onde, felici, a ’l Sol candido e mite
e a l’ardor de’ cavalli ed ai natali
vènti ci abbandonammo; e le due vite
nostre mescemmo e rinnovammo in una
vita più forte, che s’aprì raggiando.