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VIII. Sonetti del giovane Autunno
I 22.
Il munifico Autunno è un giovinetto
che non la fronte, come Dionigi,
ha cinta d’uve; né su’ suoi vestigi
trae pure in danza l’evia e il satiretto.
Ma tien su ’l capo un suo vermiglio elmetto
ricoprente la gota, a mo’ de’ Frigi,
a mo’ de ’l biondo cavalier Parigi.
Nudo e in tutte le membra egli è perfetto.
Perfetto come se da ’l fior de ’l pario
marmo avesselo tratto Prassitèle,
tien l’arco d’Odisseo, grande e lunato.
Alto poggiasi a l’arco il sagittario,
e in cuor gli gode l’anima crudele.
Brilla di gemme il piede coturnato.