Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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VIII. Sonetti del giovane Autunno

I 22.

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VIII. Sonetti del giovane Autunno

I 22.

Il munifico Autunno è un giovinetto

che non la fronte, come Dionigi,

ha cinta d’uve; né su’ suoi vestigi

trae pure in danza l’evia e il satiretto.

Ma tien su ’l capo un suo vermiglio elmetto

ricoprente la gota, a mo’ de’ Frigi,

a mo’ de ’l biondo cavalier Parigi.

Nudo e in tutte le membra egli è perfetto.

Perfetto come se da ’l fior de ’l pario

marmo avesselo tratto Prassitèle,

tien l’arco d’Odisseo, grande e lunato.

Alto poggiasi a l’arco il sagittario,

e in cuor gli gode l’anima crudele.

Brilla di gemme il piede coturnato.


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