Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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IX. Ballata e sestina della lontananza

Ballata 24.

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IX. Ballata e sestina della lontananza

Ballata 24.

Ora è muto il selvaggio paradiso

già costumato a la tua signoria.

Dov’è la voce onde l’anima mia

e la selva tremavan d’improvviso?

Pavidi, in tra la selva umida e fresca,

correano a quella voce i cavriuoli.

Splendean miti ed umani

li occhi a l’ombra in guardarti; ed i figliuoli,

alti e biondetti, sen venìano a l’esca

de ’l cibo, come a ’l pan giovini cani.

Forte ridevi tu quando a le mani

i lor teneri denti

ti mordevan con piani incitamenti.

Tra la fronda eran queti li usignuoli

ed i frassini intenti

ascoltavan salire il dolce riso.




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