X. Trionfo d’Isaotta 26.
ALLA MANIERA
DI LORENZO DE’ MEDICI
Torna in fior di giovinezza
Isaotta Blanzesmano.
Dice: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Torna a questi orti novelli,
con un bel passo di dia.
Vanno i piè candidi e snelli
su per la giuncata via.
Fanno l’Ore compagnia
a la bionda Blanzesmano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Eran l’Ore in gran mestizia
pria che tu, Sole, apparissi.
Miste danzano in letizia,
ed in su’ capei prolissi
han ghirlanda di narcissi.
Portan rossi gigli in mano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Segue Zefiro, da ’l collo
puro, da la rosea gota,
bello quale il cinzio Apollo
in fra’ lauri d’Eürota
od il Latmio in selva ignota.
Versa rose da la mano.
Dice: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Seguon li altri molli Vènti,
fior recando in bocca loro.
Fanno be’ componimenti
d’una danza, e polve d’oro
cospargendo vanno; e in coro
a la bionda Blanzesmano
dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Quindi vengono li Amanti,
quei che tiene antica pena.
Ridon pallidi in sembianti.
V’è Parigi con Elèna,
v’è la bella Polissena,
Analida e il buono Ivano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
V’è Ginevra la reina
che fu dea di fino amore,
e Rosenna evvi e Lavina;
evvi Fiore e Blanzifiore,
Tarsia e il prence Antigonore,
sere Arecco e il buon Tristano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Pur la donna v’è del Lago,
Oriana ed Amadigi,
e Bersenda da ’l cuor vago,
Brandimarte e Fiordaligi,
ed Artù che in su ’l Tamigi
fu già cavalier sovrano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amor ogni dolcezza! —
Ancor seguono li Amanti,
quei che suon di rime alletta:
Monna Vanna e il Cavalcanti,
e il Boccaccio e la Fiammetta,
e la bella Simonetta
cui cantò ’l Poliziano.
Dicon: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Margherita di Navarra,
tra una corte di poeti,
in suo stil libero narra
d’amor novi casi e lieti,
come un tempo tra’ roseti
ne l’eptameròn profano.
Dice: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Or così viensene innanti
il Trionfo del ritorno.
Sboccian fiori, s’alzan canti,
rompon acque vive a torno,
per il nobile soggiorno.
Una voce lungo il piano
corre: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Chiude il gran corteo la Morte,
non la dea de’ cemeteri,
ma una fresca donna e forte
cui valletti lusinghieri
sono i Sogni ed i Piaceri
da ’l gentil volto pagano.
Dice: — Tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza! —
Beve il nume da l’ornata
coppa ambrosïo licore;
beva in sommo de l’amata
bocca l’uomo il vin d’amore.
S’apra, come rosa in fiore,
a la gioia il cuore umano,
poi che tutto al mondo è vano.
Ne l’amore ogni dolcezza!
Torna in fior di giovinezza
Isaotta Blanzesmano.
QUI FINISCE L’ISOTTÈO