Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'isotteo
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Epodo

IV 30.

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IV 30.

Giova, o amico, ne l’anima profonda

meditare le dubbie sorti umane,

piangere il tempo, ed oscurar di vane

melancolìe la dea Terra feconda?

Evvi Ginevra ed Isotta la blonda,

e sonvi i pini e sonvi le fontane,

le giostre, le schermaglie e le fiumane,

foreste e lande, e re di Trebisonda!

Bevere giova con aperta gola

ai ruscelli de ’l canto, e coglier rose,

e mordere ciascun soave frutto.

O poeta, divina è la Parola;

ne la pura Bellezza il ciel ripose

ogni nostra letizia; e il Verso è tutto.



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