Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO SECONDO - ELETTRA

8 - La notte di Caprera

VI.

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VI.

 

«O cuore, balzi? Non sei placato ancóra

L'Eroe sorride; ma si tocca la fronte

ove in quel battevan forte il sole

siciliano e il vento dell'ignoto

destino e il suo volere. Poi s'accosta

al bianco letto che i profondi sonni,

ove il lin rude par che di sale odori

(lavato in mare e torto su lo scoglio?),

ma il cuore è insonne, riposare non può.

Ei crolla il capo e dice: «Spartirò

le mie semente». Si china; piano scioglie

la bocca al sacco; e ripone la corda.

 

 


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