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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
E dalla morte sorge l'ombra di Roma.
Come il pastore dell'Agro spaventoso
nel ferin sangue porta germe nascosto
d'antica febbre che sùbita riscoppia
mentre di sotto l'arco dell'acquedotto
inaridito ei guata fuggir l'ora
su l'erba e sta con l'anima gravosa
ch'ebbe immutata per geniture molte
dal tempo quando con solfo e con alloro
Pale odorava la pecora feconda:
conosce il segno del vigile malore,
conosce il gelo che in foco si risolve;
dà la sua vita alla vorace forza:
ed ei ben sa ch'ella non abbandona
se non l'ossame, e guata fuggir l'ora
per l'erba e sta con l'anima gravosa
e brucare ode la pecora d'intorno:
così l'insonne sente dal più profondo
sangue salir la febbre sacra, il morbo
divino, ardore immedicabile, odio
ed amore ambi indomati, onde il corpo
arde e la mente, sacra febbre di Roma,
ultima vita terribile del suolo
esercitato dai padroni del Mondo.