Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO SECONDO - ELETTRA

16 - Canti della ricordanza e dell'aspettazione

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16 - Canti della ricordanza e dell'aspettazione

 

Il sole declina fra i cieli e le tombe.

Ovunque l'inane caligine incombe.

Udremo su l'alba squillare le trombe?

Ricòrdati e aspetta.

 

Vedremo all'aurora l'Eroe sollevarsi?

Ahi dietro la nube splendori scomparsi!

Rilucono selci per fiumi riarsi.

Ricòrdati e aspetta.

 

Son nude le selci, son aride e nude

ma piene di fato ciascuna in sé chiude

per l'urto favilla di grande virtude.

Ricòrdati e aspetta.

 

È piena di fato la muta ruina.

All'ombra dei marmi la via cittadina

si tace pensando che l'ora è vicina.

Ricòrdati e aspetta.

 

La polvere è un turbo di gèrmini folti.

Il rosso mattone qual sangue che sgorghi

fiammeggia novello per case e per torri.

Ricòrdati e aspetta.

 

Fra l'erba che cresce davanti ai palagi

terribili, spogli dell'armi e degli agi,

s'ascondono forse divini presagi.

Ricòrdati e aspetta.

 

È figlia al silenzio la più bella sorte.

Verrà dal silenzio, vincendo la morte,

l'Eroe necessario. Tu veglia alle porte,

ricòrdati e aspetta.

 

 

 


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