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Cade reciso il bello infame fiore.
Filippo Cencie con Messer Gintile
l'abbatte in su le selci. «O Grifon vile,
or tu griffa se puoi, vil traditore»
Portato è in piazza su la bara, ad ore
ventidue, come Astorre! Il grido ostile
tacesi a un tratto. Ecco la giovenile
madre china sul figlio che si muore.
Ecco Atalanta, la viola aulente,
più belle nell'orror della gramaglia.
Inondano di pianto il moriente.
E intorno alla bellezza dolorosa
sospeso arde il furor della battaglia.