Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO SECONDO - ELETTRA

21 - Le città del silenzio

4 - CARRARA

III.

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III.

 

Arce del marmo, in te rinvenni i segni

che t'impresse la forza dei Romani;

sculti al sommo adorai gli Iddii pagani;

e dissi: «O Roma nostra, ovunque regni!».

 

Dissi: «O mio cuore, or fa che tu m'insegni

la rupe che foggiar volea con mani

di foco il grande Artier, sì che i lontani

marinai la vedesser dai lor legni».

 

E dal Sagro alla Tecchia, da Betogli

al Polvaccio, da Créstola alla Mossa

cercai l'arcana imagine scultoria.

 

Tutta l'Alpe splendea d'eterni orgogli.

«O cuor» dissi «il tuo sangue sì l'arrossa

E in ogni rupe vidi una Vittoria.

 

 

 


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