Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO TERZO - ALCYONE

17 - Le stirpi canore

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17 - Le stirpi canore

 

I miei carmi son prole

delle foreste,

altri dell'onde,

altri delle arene,

altri del Sole,

altri del vento Argeste.

Le mie parole

sono profonde

come la radici

terrene,

altre serene

come i firmamenti,

fervide come le vene

degli adolescenti,

ispide come i dumi,

confuse come i fumi

confusi,

nette come i cristalli

del monte,

tremule come le fronde

del pioppo,

tumide come la narici

dei cavalli

a galoppo,

labili come i profumi

diffusi,

vergini come i calici

appena schiusi,

notturne come le rugiade

dei cieli,

funebri come gli asfodeli

dell'Ade,

pieghevoli come i salici

dello stagno,

tenui come i teli

che fra due steli

tesse il ragno.

 

 

 


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