Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO TERZO - ALCYONE

48 - Il Prigioniero

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48 - Il Prigioniero

 

Ardi, sei triste come il Prigioniero

ignudo che il titano Buonarroto

cavò da quel che or splende àvio e rimoto

Sagro, per il pontefice guerriero.

 

Constretto anche tu sei del tuo mistero,

vittima consacrata al Mare Ignoto;

e la bocca tua bella grida a vòto

contra il fato che tolseti l'impero.

 

Tiranno fosti in Gela, trionfale

nell'ode pitia re? Traesti schiavi

da Tespe uomini e marmi alla tua Tebe?

 

O sul cavallo bianco eri a Micale,

presso il padre di Pericle, e pugnavi

con l'altra gioventù nel nome d'Ebe?

 

 

 


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