Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO TERZO - ALCYONE

57 - Litorea dea

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57 - Litorea dea

 

Estate, bella quando primamente

nella tua bocca il mite oro portavi

come l'Arno i silenzii soavi

porta seco alla foce sua silente!

 

Ma più bella oggi mentre sei morente

e abbandonata ne' tuoi cieli blavi,

che col cùbito languido t'aggravi

su la nuvola incesa all'occidente.

 

T'arda Ermione sul tuo letto roggio

gli àcini d'ambra dove si sublima

il pianto delle tue pinete australi.

 

Io della tua bellezza ultima foggio

una divinità che su la cima

del cuor mi danza: Undulna dai piè d'ali.

 

 

 


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