Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

4 - Ode alla nazione Serba

VII.

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VII.

 

Bulica il sangue dei prodi

al cavallo insino alla staffa,

insino alla staffa e allo sprone.

Diguazza il fante nel sangue

insino all'inguine e all'anca;

v'affoga, se v'entra carpone.

Le donne rivoltano i morti

pel bulicame, né sanno

figlio ravvisare o germano.

Son tutti un rossore, una piaga

tutti, come al campo del conte

i maschi di Giugo Bogdano.

Più corpi enfii che scerpate

radiche porta il Danubio

sa a qual riva deporre;

rigurgita il Vàrdari ai groppi;

la Sava è una vena svenata

che gorgoglia giù per le forre;

è schiuma del Tìmaco a sera

canizie che galla; e la Drina

veloce è un carnaio che corre.

 

 


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