Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

4 - Ode alla nazione Serba

XIII.

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XIII.

 

Poi rìzzati e balza e riprendi

la chiesa e la rocca, l'altare

e il mastio, l'impero e la sorte.

Il verde Vàrdari tingi

come la Nìssava a Vlasca,

colora il Vàrdari come

lo stagno di Vlàsina fatto

già bulgaro brago di morte.

Ma il Tìmaco, o gente di Giorgio

che scannò il suo padre con sacra

mano perché servo non fosse,

il Tìmaco tingi in eterno,

in eternità dell'infamia,

dalla sorgente alla foce

e insino alla melma profonda,

per le tue donne calcate

dallo stupro contro la sponda,

pei pargoli tuoi palleggiati

e scagliati come da fionda,

per chi teda fu, per chi arso

fu fiaccola furibonda.

 

 


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