Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

5 - Preghiere dell'Avvento

4 - PER LA REGINA

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4 - PER LA REGINA

 

E questa che la Vila con un canto

incoronò del crine di viola

folto come la treccia che di schianto

lasciò la pia Gevròsima alla trave

chiamando il fratel Mòncilo fra il pianto,

questa guarda, Signore.

 

Volarono laggiù sul Monte Nero

dodici aquile bianche con gran strido.

Ed una a lei volò sul suo pensiero,

e la coprì con velo insanguinato.

Il vecchio padre, il candido guerriero,

le piange in mezzo al cuore.

 

S'alzano dal confin serbico in frotte

i corvi lordi. A valle la Boiana

róssica, Scodra fumiga. La notte,

ahi, stelle più non ha sul Nero Monte.

«Miei falchi, in pièChiama all'estreme lotte

il veglio, e conta l'ore.

 

«In piè, falchi miei!» grida il Re canuto.

Senza pane, senz'acqua, senza sonno

negli occhi, giorno e notte han combattuto.

Sinché nevichi al monte, è grassa guerra.

Mangiato han neve e neve hanno bevuto,

e munto hanno il dolore.

 

Prega pel Re la figlia sua Regina

che in sogno sta tra due fiumane calde.

Or quale d'esse fa più gran rapina,

o nell'aspra Cemàgora o nel Carso

brollo? A quest'una la pregante inclina

l'ombra del tuo pallore.

 

Prega per due Re prodi, e figlia e sposa.

Veglia e s'affanna per due mute piaghe.

Non su l'un fianco né su l'altro posa.

Elena, Nostra Donna di due Spade!

Ella è per noi due volte gloriosa.

Tu guardala, Signore.

 

19 decembre 1915.

 

 


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