Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

13 - La preghiera di Sernaglia

IV.

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IV.

 

35.    Non piange più; combatte. Non ha il capo chino su l'omero scarno, né inchiodate le palme all'infamia, né i piedi trafitti.

 

36.    sfolgora come quando l'angelo rotolò dal sepolcro la pietra ed Egli sorse, ed apparve agli Undici afflitti.

 

37.    Ma lo vede ogni fante, simile a sé, con l'elmetto del fante, con le uose del fante, col sudore e col sangue del fante, allato allato.

 

38.    Cade anch'Egli, come quando portava la croce; cade e si rialza. E, come quando riprendeva la croce, riprende la sua arme e il suo fiato.

 

39.    Resiste, perdura, persevera, a fianco dell'uomo. All'uomo dona il suo cuore divino e la sua lena immortale.

 

40.    Si volge l'ispirato sentendo crescere nel suo petto la forza; e vede al suo fianco penare e lottare un eguale.

 

41.    Lotta Egli e pena con noi. La sua arsura, che lambì la spugna intrisa nell'aceto e nel fiele, si disseta alla nostra borraccia.

 

42.    Suda e ansa con noi. L'offerta rinnova del suo sacrifizio ogni giorno spezzando con le mani piagate il pane della nostra bisaccia.

 

43.    Egli che all'ora di nona gridò: «Dio mio, perché m'hai lasciato?», Egli ben sa quanto costi l'intera vittoria agli eroi.

 

44.    Non ha Egli pur riudito lo scherno? «Se tu sei l'eletto di Dio, salva te stesso. Se il Cristo tu sei, salva te stesso, e noi.»

 

45.    Or Egli vince. Con noi vince. Chi credette nell'anima, ora vince per l'anima. Chi accettò la morte, ecco vince per la vita immortale.

 

46.    La forza dell'anima pura precipita le nostre legioni fangose, e in carne tanta non sente il suo male.

 

47.    Chi l'arresta? Dove sono i valli insuperabili? dove gli impenetrabili petti? Dov'è mai la lor ferrata muraglia?

 

48.    Quel che in Dio fu detto è ridetto: «Son fuggiti dinanzi alle spade, dinanzi alla spada tratta, dinanzi all'arco teso, e dinanzi allo sforzo della battaglia».

 

49.    Quel che in Dio fu detto è ridetto: «Guai a te che predi e non fosti predato. Quando finito avrai di predare, predato sarai tu senza mora».

 

50.    Quel che in Dio fu detto è ridetto: «Guardia, che hai tu veduto dopo la notte? Guardia, che hai tu veduto dopo la notte?». L'aurora! L'aurora!

 

 

 

 


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