Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La Leda senza cigno
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63. L’acqua passa sotto il ponte, fatta bionda dal riflesso delle nuvole bionde, come l’acqua del Tevere. Un segno più luminoso arde su i padiglioni del Palazzo comunale, a imagine di quell’angelo fiammeggiante che apparve sul sepolcro di Adriano mentre Gregorio stava per entrare nella Basilica di San Pietro. Tutto il cielo è solcato di presagi, come nelle ore fatali. Sembra mosso per me dal medesimo ritmo che nello spazio curvo della Sistina atteggia le forze necessarie. La Delfica svolge il suo rotolo pieno di sorti, da oriente a occidente.

Che guardi? Una cosa fuggente,

o una che giunge dai mari

onde tu stessa venisti?

Scendere su i popoli tristi

le ceneri crepuscolari,

o sorgere l’albe cruente?


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