Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Le novelle della Pescara
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2 - LA VERGINE ANNA

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Anna fu candida testimone. Introduceva i visitatori, tendeva il tappeto su la tavola, e a mezzo della veglia portava i bicchieri pieni d'un rosolio verdognolo composto dalle monache con droghe speciali. Una volta ella sentì su per le scale Don Fiore Ussorio gridare nel calore della disputa un'ingiuria contro l'abate Cennamele che parlava sommesso; e poiché l'irriverenza le parve mostruosa, ella da allora in poi tenne Don Fiore per un uomo diabolico e al comparir di lui si faceva rapidamente il segno della croce e mormorava un Pater.

Nella primavera del 1856, un giorno, mentre sul greto della Pescara ella sbatteva i panni lavati, vide una torma di barche passare la foce e navigar lentamente contro la forza dell'acqua. Il sole era sereno; le due rive si rispecchiavano in fondo abbracciandosi; alcuni ramoscelli verdi e alcune ceste di giunchi natavano nel mezzo della corrente, come simboli pacifici, verso il mare; e le barche, aventi quasi tutte la mitria di San Tommaso dipinta per insegna in un angolo della vela, avanzavano così nel bel fiume santificato dalla leggenda di San Cetteo liberatore. I ricordi del paese natale si svegliarono nell'animo della donna con un tumulto improvviso, a quello spettacolo; ed ella, pensando al padre, fu invasa da una gran tenerezza.

Le barche erano tanecche ortonesi e venivano dal promontorio di Roto con un carico di agrumi. Anna, come le àncore furono gettate, si avvicinò ai marinai; e li guardava con una curiosità benevola e trepidante, senza far parole. Uno di loro, colpito dalla insistenza, la ravvisò e la interrogò familiarmente. - Chi cercava? Cosa voleva? - Allora Anna, tratto in disparte l'uomo, gli chiese se non per caso egli avesse veduto al paese dei portogalli Luca Minella, il padre. - Non l'aveva veduto? Non stava ancóra con quella femmina? - L'uomo rispose che Luca era morto da qualche tempo. - Era vecchio. Poteva campar di più? - Allora Anna contenne le lacrime; volle sapere molte cose. L'uomo le disse molte cose. - Luca aveva strette le nozze con quella femmina; ne aveva avuti due figliuoli. Il maggiore dei due navigava sopra un trabaccolo e veniva qualche volta a Pescara per negozii. - Anna trasalì. Un turbamento indeterminato, una specie di smarrimento confuso le occupava l'animo. Ella non giungeva a ritrovar l'equilibrio e la lucidità del giudizio dinanzi a quel fatto troppo complesso. Ella aveva ora due fratelli dunque? Doveva amarli? Doveva cercare di vederli? Ora che doveva dunque fare?

Così, titubante, tornò a casa. E dopo, per molte sere, quando entravano nel fiume le barche, ella andava lungo lo scalo a guardare i marinai. Qualche trabaccolo portava dalla Dalmazia un carico di asini e di cavalli nani. Le bestie prendendo terra scalpitavano; l'aria sonava di ragli e di nitriti. Anna, nel passare, batteva con la mano le grosse teste degli asinelli.

 

 


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