11. INTEGRAZIONE BANCHE DATI AMBIENTALI Secondo quanto precedentemente esposto, la progettazione delle banche dati del SINA è stata sviluppata partendo innanzi tutto da una suddivisione del dominio ambientale in grandi comparti e procedendo attraverso l'individuazione delle banche dati elementari afferenti ai comparti stessi, tenendo conto delle priorità individuate nell'interazione con l'utente e quelle derivanti dal piano delle realizzazioni. Ciascuna delle banche dati è stata poi ulteriormente decomposta in elementi concettualmente separabili, sui quali è stata condotta una analisi di dettaglio. La disaggregazione delle singole banche dati elementari è stata operata individuando ed analizzando in modo approfondito porzioni ben delimitate del campo di analisi, che sono denominate "viste locali". La successiva aggregazione di diverse "viste locali" ha permesso infine di ottenere, per ogni banca dati, uno "schema concettuale globale" completo e coerente. Si rende necessaria, a questo punto, una operazione di integrazione tra i dati relativi ai differenti comparti ambientali, che permetta di rappresentare il più possibile l'informazione ambientale globale in un unico disegno integrato. Tale operazione risulta evidentemente complessa, a causa della notevole articolazione degli schemi globali dei singoli comparti, precedentemente descritti, ed inoltre la stessa rappresentazione analitica dell'integrazione delle varie banche dati ambientali in un unico disegno potrebbe risultare di difficile utilizzo. Per tale motivo è stato sviluppato un metodo di integrazione dei vari schemi concettuali globali dei comparti ambientali, il quale permette una rappresentazione semplice ed immediata e tale da sfruttare pienamente il lavoro di analisi già svolto. Il primo passo verso una integrazione delle banche dati ambientali è quindi consistito nella riorganizzazione delle entità appartenenti alle varie banche dati di comparto in una serie di database tra loro indipendenti, ovvero contenenti entità concettualmente distinte tra loro, ma tali da poter essere collegati attraverso l'uso appropriato di codici definiti in modo univoco per tutte le banche dati ambientali. Sono stati quindi individuati i database, nei quali sono andate a confluire le diverse entità degli schemi concettuali globali precedentemente elaborati. Nella tabella 1 sono elencati in prima colonna i vari database, mentre nella seconda colonna sono riportate le principali entità che compongono gli stessi database. Per brevità sono state elencate solo le entità più significative, ovvero non sono state riportate alcune entità deboli, oppure quelle riconducibili alle entità principali tramite aggregazioni. In prima riga della tabella sono riportati invece gli schemi globali delle banche dati ambientali sviluppate in precedenza. È stato così possibile comporre la matrice riguardante la presenza, all'interno dei diversi schemi concettuali globali di comparto, delle entità principali appartenenti ai database. La osservazione della matrice riportata in tabella 1 mostra in primo luogo come i database nei quali può essere scomposta l'intera banca dati ambientale sono essenzialmente distinguibili in due tipologie principali: i database contenenti dati di carattere socioeconomico e quelli relativi ad informazioni di interesse essenzialmente ambientale. Questa osservazione rappresenta anche una importante verifica del raggiungimento di un obiettivo corretto ed indica nel contempo la congruenza e completezza dell'intero approccio concettuale seguito. I database di carattere socioeconomico sono: - unità amministrative territoriali; - unità territoriali di interesse ambientale; - insediamenti civili; - ditte e industrie; - enti ed autorizzazioni. Sono invece di interesse specificatamente ambientale i seguenti database: - trasporti; - inquinanti in atmosfera; TABELLA 1 - qualità dell'aria; - qualità acustica; - rapporti di sicurezza; - rifiuti; - corpi idrici; - qualità dell'acqua; - infrastrutture acquedottistiche; - infrastrutture fognarie. Il database riguardante i trasporti non viene considerato di carattere socioeconomico, come potrebbe sembrare, in quanto i dati contenuti interessano esclusivamente l'aspetto relativo all'inquinamento atmosferico, dovuto al consumo di carburanti per trazione veicolare. L'osservazione della tabella 1 mostra come i database di carattere socioeconomico sono "trasversali" rispetto all'intera banca dati ambientale, ovvero contengono entità che spesso, se non sempre, vengono richiamate nei vari schemi globali di comparto e quindi possiedono relazioni con quasi tutti i dati ambientali, pur presentando caratteristiche peculiari in associazione a specifiche entità dei vari schemi globali. Viceversa, i database di interesse ambientale sono pressoché indipendenti tra loro ed i dati contenuti nelle varie entità possiedono relazioni dirette sostanzialmente solo con gli stessi dati socioeconomici, che quindi costituiscono elemento di navigazione ed interrelazione. Fanno eccezione il database dei corpi idrici, che contiene dati di interesse per tutti gli schemi globali del comparto acqua, e il database della qualità dell'acqua, che interessa anche le acque degli scarichi e dei depuratori. I database riguardanti rispettivamente le unità amministrative territoriali, le unità territoriali di interesse ambientale ed i corpi idrici possono essere considerati come la parte alfanumerica di altrettante banche dati geografiche. Per tale motivo insieme ad essi devono essere sempre essere considerati i database territoriali relativi rispettivamente ai limiti amministrativi, i limiti di aree di interesse ambientale e dell'idrografia superficiale. Più in generale, ai fini dell'integrazione della banca dati ambientale, può risultare particolarmente utile l'aggancio di tutte le informazioni alfanumeriche con diversi database geografici non direttamente evidenziati negli schemi concettuali, attraverso le informazioni di georeferenziazione disponibili. Tra gli altri database geografici di possibile interesse, possono essere citati, a titolo di esempio, la topografia di base, le infrastrutture tecnologiche (ferrovie, strade, gasdotti, oleodotti, linee ad alta tensione, linee telefoniche e telematiche, ecc.), la sismicità e così via. Inoltre, ulteriori tematismi possono andare ad arricchire le banche dati dei limiti amministrativi o di aree di interesse ambientale, quali le aree protette, le aree contaminate da rifiuti, le aree a rischio, le mappe degli impianti di smaltimento, i rischi idrogeologici, ecc. Attraverso la suddivisione proposta in tabella 1, si ottiene l'integrazione dei vari comparti ambientali in un'unica banca dati a carattere logico, formata dai vari database collegati tra loro tramite percorsi di navigazione sui dati. I database sono costituiti, oltre che dalle entità principali elencate, anche da tutte le entità secondarie che sono desumibili dagli schemi concettuali di comparto, oltre che dalle relazioni tra le varie entità che ricadono all'interno di uno stesso database. In figura 1 viene mostrata la composizione dell'intera banca dati ambientale. Le frecce che legano i differenti database componenti la banca dati ambientale indicano la presenza di relazioni tra almeno due entità appartenenti ad altrettanti database. Quindi, il collegamento tra i diversi database, indicato attraverso le frecce di figura 1, avviene a livello delle entità dei database stessi, attraverso opportuni codici definiti univocamente per tutta la banca dati ambientale e ciò richiede una particolare cura nella implementazione. Quest'ultimo aspetto, dunque, risulta di fondamentale importanza per la corretta costruzione dei singoli database: particolare attenzione deve essere posta affinché sia i metodi di codifica che le stesse assegnazioni di valore ai codici, per le entità di differenti database, siano tra loro congruenti e compatibili. Soprattutto, deve FIGURA 1 essere posta la necessaria attenzione nel caso in cui la creazione dei diversi database, con la conseguente assegnazione dei codici, viene svolta da persone diverse o in tempi diversi. Inoltre ciò comporta anche la necessità di una corretta realizzazione dei programmi di caricamento, che devono sviluppare gli adeguati controlli di integrità. Per tale motivo si è ritenuto utile mettere in evidenza quali sono i codici di primario interesse per l'intera banca dati ambientale, ovvero quei codici che collegano tra loro le entità di diversi database. Nelle figure da 2 a 16 sono a tale scopo esplicitate le frecce, rappresentate in figura 1, che collegano i database. In particolare, per ogni figura sono rappresentati i collegamenti di un singolo database con tutti i restanti. In ogni figura vengono indicate le entità interessate del database considerato ed i rispettivi codici necessari a collegare le singole entità ai vari database.
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