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CNR - ITBM
Terminologia dell'ambiente

IntraText CT - Lettura del testo

  • SINA - MODULO CENTRALE: MODELLO DELL'ORGANIZZAZIONE
    • PARTE I - STRUTTURE E COMPITI
      • 4. I SERVIZI
        • 4.3 Servizio Conservazione Natura
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4.3 Servizio Conservazione Natura
I suoi compiti sono stati inizialmente regolamentati dall'art. 10 del DPR 306/87.
Il Servizio Conservazione della natura è stato istituito con il compito di esercitare tutte le attività inerenti alla conservazione ed alla valorizzazione dell'Ambiente naturale e del patrimonio faunistico e vegetale.
È pertanto il Servizio preposto all'esercizio di tutte le funzioni istituzionalmente di competenza del Ministero dell'Ambiente che riguardano i parchi naturali, le riserve marine, le zone umide e le altre zone protette e di tutela della flora e della fauna.
È cura inoltre del Servizio Conservazione della Natura promuovere e coordinare l'attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica riguardante le specie naturali e l'attività di educazione ambientale nel settore delle aree naturali protette.
Tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi sono promossi e curati dal Servizio anche in riferimento a convenzioni e direttive internazionali, decisioni e regolamenti comunitari.
Vengono curati inoltre i rapporti con le regioni al fine di adottare provvedimenti e decretare riguardo alle attività di comune competenza.
Dal punto di vista strutturale il Servizio Conservazione della Natura è articolato in tre divisioni:
Div. I ha il compito di occuparsi di tutto ciò che concerne le aree protette terrestri e marine
Div. II si occupa della tutela del patrimonio faunistico e vegetale
Div. III ha funzioni amministrative
Nel dicembre del 1991 è stata approvata la "Legge quadro sulle aree protette" che prevede l'adempimento di funzioni tecnico-amministrative volte a conservare e valorizzare il patrimonio naturale del paese inteso come l'insieme delle formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche che abbiano rilevante valore naturalistico e ambientale.
La Legge quadro sulle aree protette ha in qualche modo modificato e dettagliato i compiti che sono di pertinenza del Servizio Conservazione della Natura ed ha definito nuove strutture che cooperano nello svolgimento delle attività di sua pertinenza.
La legge infatti istituisce il Comitato per le aree naturali protette, presieduto dal Ministro per l'Ambiente e composto dai Ministri dell'Agricoltura e Foreste, della Marina Mercantile, dei Beni Culturali e Ambientali, dei Lavori Pubblici, dell'Università e della Ricerca e da 6 presidenti di regione o di provincia autonoma eletti per un triennio; fanno inoltre parte del Comitato, con voto esclusivamente consultivo, i presidenti delle regioni nelle quali sono collocate le aree protette, nel caso in cui non fossero già presenti tra i 6 eletti.
Il comitato interviene, se necessario, sui criteri di classificazione delle aree protette, identifica le linee fondamentali dell'assetto naturalistico del territorio, adotta il programma triennale per le aree naturali protette e le direttive per la sua attuazione, approva l'elenco ufficiale delle aree protette.
Viene istituita inoltre la Consulta tecnica per le aree naturali protette, composta da 9 esperti particolarmente qualificati nel settore, che ha il compito di esprimere pareri scientifici su richiesta dei membri del Comitato o di sua spontanea iniziativa.
Le funzioni di istruttoria e di segreteria per il Comitato e la Consulta sono esercitate dalla Segreteria tecnica, istituita nell'ambito del Servizio conservazione della natura del Ministero dell'ambiente.
In attuazione degli indirizzi del Comitato, sarà predisposta dai Servizi tecnici nazionali la Carta della natura, che individuerà lo stato dell'ambiente naturale in Italia, evidenziando i valori naturali ed i profili di vulnerabilità territoriale.
La legge quadro prevede, inoltre, l'elaborazione del Programma triennale per le aree protette naturali, avente lo scopo di definire le varie aree su cui intervenire nell'opera di protezione nonché di stabilire la ripartizione delle risorse finanziarie tra le varie aree.
L'attuale classificazione delle aree naturali protette prevede una articolazione delle stesse in parchi nazionali, parchi naturali regionali, riserve naturali statali o regionali e aree protette marine.
L'istituzione e la gestione delle riserve marine con i conseguenti piani di vincolo sono concertati con il Ministero della Marina mercantile e la Consulta per la difesa del mare (Legge 349/86 art. 2 commi 9, 10, 11, 12, art. 5 commi 1, 2, 3 - DPR 616/77 art. 83 Legge 979/82 art. 26, 27, 28).
La divisione II del Servizio Conservazione Natura contribuisce alla programmazione per le aree naturali protette relativamente alle funzioni riguardanti la tutela della flora, della fauna e delle zone umide (Legge 349/86 art. 1 comma 2).
È di sua competenza infatti: "adottare misure necessarie a mantenere o portare la presenza della flora e della fauna selvatiche ad un livello che corrisponda in particolare alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative nonché delle necessità delle sottospecie, varietà o forme minacciate sul piano locale" (Legge 503 5/8/81 Capitolo 1, comma 2).
A tal fine definisce norme e regolamenti per la salvaguardia degli habitat naturali e per la protezione della specie, individua le zone umide da tutelare con la creazione di riserve naturali (DPR 448/76) e da inserire nell'elenco di quelle di importanza internazionale (convenzione Ramsar 2/2/71).
Le funzioni di competenza del Ministero dell'Ambiente riguardo alle aree protette terrestri e marine (espletate dalla Div. I) sono relative alla individuazione dei territori da destinare a riserve e parchi interregionali, alla istituzione dei parchi nazionali e delle riserve marine ed alla definizione dei criteri per la gestione sia dei parchi nazionali e delle riserve statali, sia delle aree regionali e locali.
Il Servizio Conservazione Natura inoltre partecipa alla redazione del Piano Generale di difesa mare e coste previsto dalla Legge 979/82 per le parti di sua competenza in collaborazione con il Servizio A.R.S., preposto alla tutela delle acque e del suolo, e di concerto con il Ministero della Marina mercantile.
Collabora infine con il Servizio V.I.A. per le attività di competenza del Ministero dell'Ambiente in materia di piani paesistici, espletate di concerto con il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali (DPR 616/77 art. 82).
Avvalendosi della collaborazione del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto esercita funzioni di controllo sul rispetto delle norme di tutela.
I piani paesistici, che sono di competenza regionale e locale, vengono inoltre redatti dalla amministrazione centrale ove ci sia inadempienza da parte degli enti locali.
È a cura del Ministero dell'Ambiente inoltre coordinare a livello nazionale i piani relativi a zone vincolate (Decreto Legge 312/85 e Legge 431/85) con i piani di bacino redatti, di intesa con le regioni, in conformità alla Legge 183/89 sulla difesa del suolo.
Nell'ambito delle attività di programmazione in campo ambientale previste con la Legge 305 del 28/8/89 e con il "programma Triennale" approvato con delibera CIPE il 3/8/90, il Servizio Conservazione Natura cura l'attuazione del programma generale PRONAC (valorizzazione delle risorse ambientali).
Con i dati relativi alle aree naturali protette, alla flora, alla fauna e alle zone umide, il Servizio contribuisce alla costituzione della "banca dati SINA" e per tali ambiti, a fronte dei risultati del censimento di ciò che ora esiste a livello nazionale, dovrà dare indicazioni, avvalendosi della collaborazione del Servizio V.I.A. (coordinatore del "modulo centrale"), per standardizzare dati e flussi di informazioni in maniera tale da avere un quadro sintetico, omogeneo a livello nazionale, nel settore della Conservazione della Natura.
Normativa analizzata:
DPR 448 del 13/3/76 Esecuzione della convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar il 2/2/71
DPR 616 del 24/7/77 Attuazione della delega di cui all'art. 1 della Legge 22/7/75 n. 382
Legge 503 del 5/8/81 Ratifica ed esecuzione della convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa con allegati, adottata a Berna il 19/9/79
Legge 979 del 31/12/82 Disposizioni per la difesa del mare
D.L. 312 del 27/6/85 Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale
Legge 431 del 8/8/85 Conversione del D.L. 312/85. Tutela zone di particolare interesse ambientale
Legge 349 del 8/7/86 Istituzione del Ministero dell'Ambiente e norme in materia di danno ambientale
DPR 306 del 19/6/87 Regolamento per l'Organizzazione del Ministero dell'Ambiente
Legge 183 del 18/5/89 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo
Legge 305 del 28/8/89 Programmazione triennale per la tutela dell'Ambiente
Delibera CIPE del 3/8/90 Programma triennale 1989-91 per la tutela ambientale
Legge 394 del 6/12/91 Legge quadro sulle aree protette










SINTESI GRAFICA DELLE FUNZIONI DEL SERVIZIO
CONSERVAZIONE DELLA NATURA
Fig. I.4.3
CN-1
CN-2
CN-3
CN-4
CN-5
CN-6
CN-7
CN-8
CN-9
CN-10
CN-11
CN-12




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