3. Verifica del piano, che comprende lo sviluppo, la messa a punto e la verifica degli strumenti per il controllo dell'attuazione del piano e dell'efficacia degli interventi, in modo da poter non solo valutare il loro impatto ambientale, ma eventualmente anche correggerli e/o integrarli. Criteri per il censimento delle emissioni degli inquinanti atmosferici ai fini della predisposizione di un inventario delle emissioni in atmosfera, nell'ambito dei piani di risanamento e tutela della qualità dell'aria Il D.M. 20/05/91 stabilisce, al fine di inventariare le emissioni in atmosfera, un glossario dei termini più importanti in materia. L'inventario delle emissioni, basato sul censimento delle stesse, dovrà essere considerato uno strumento dinamico, sia per l'aggiornamento dell'informazione, sia per il miglioramento dell'affidabilità e del grado di dettaglio dei dati. Il censimento delle emissioni si basa sulla valutazione di quali inquinanti considerare, sull'opportunità di prenderli in esame come singoli o aggregati in gruppi e sui criteri che portano a tale aggregazione. La metodologia stabilita dal Ministero dell'ambiente per la realizzazione dell'inventario, dà le indicazioni sulle modalità di rilevamento dei dati e di raggruppamento degli stessi, sulla distribuzione territoriale delle emissioni e sulla dimensione temporale dell'inventario; inoltre stabilisce criteri di classificazione delle sorgenti di inquinamento ed una ripartizione delle stesse per scopi modellistici. 3. LE ACQUE Il capitolo seguente, riguardante il settore ACQUE, riporta una sintesi del materiale utilizzato nella stesura del Modello dell'Organizzazione. Nello studio riguardante l'organizzazione dei vari servizi del MAMB, sono stati infatti esaminati, oltre alla normativa vigente, anche articoli, interviste, atti di convegni, ecc. relativi ai vari settori ambientali che sono ambiti di applicazione delle funzioni attribuite agli organi ministeriali. Nel paragrafo introduttivo viene data una panoramica delle tematiche relative al problema di tutela delle risorse idriche sia a livello di Comunità Europea sia in Italia; questa sintesi ha preso spunto dalle relazioni contenute negli atti dei congressi sull'acqua o in articoli riportati su riviste ambientali di vari esperti e studiosi del settore specifico. I paragrafi successivi sono dedicati alla normativa di settore. Una prima parte riporta la situazione delle direttive comunitarie sul tema acqua. In questo paragrafo sono citate le direttive più importanti varate in ambito europeo (e poi attuate in Italia con appositi decreti). Un paragrafo a parte è stato dedicato alla normativa nazionale (vigente o ancora in bozza di disegno) che è servita come base di studio per la stesura del Modello dell'Organizzazione del Ministero dell'Ambiente. L'elenco completo della normativa considerata per le acque si trova in allegato Q. È pertanto questa una selezione delle leggi e dei decreti principali che non vuole coprire tutta la legislazione vigente sul settore acque (peraltro molto vasta e ultimamente arricchita da molti decreti contenenti misure urgenti e interventi per il miglioramento qualitativo delle risorse o contenenti disciplina per la concessione di deroghe a caratteristiche di qualità), ma che è stata scelta con lo scopo di avere una visione abbastanza precisa delle competenze attribuite istituzionalmente ai vari organismi amministrativi e territoriali per lo svolgimento delle funzioni relative alla tutela delle acque dagli inquinamenti. È inoltre riportata una selezione della normativa regionale che è stata studiata come esempio di tipologia di decretazione locale, e infine un glossario contenente le definizioni delle "voci" più importanti, tratto dall'esame della legislazione di settore. Sono stati, infine, approfonditi gli argomenti "Catasto delle acque" e "Piano Decennale per l'Ambiente - Programma Acque".
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