3. RILASCI NEI CORPI IDRICI - Catasto scarichi ed infrastrutture per acque reflue Il Catasto degli scarichi. La legge 319/76 (modificata con la legge 8 ottobre 1976, n. 690) ha stabilito in tutto il territorio nazionale un'unica disciplina degli scarichi (ponendo in rilievo la disciplina degli scarichi pubblici in acque sia superficiali che sotterranee), prescrivendo per gli scarichi stessi di limiti di accettabilità (allegati alla legge in oggetto) e definendo le competenze statali, regionali, provinciali e comunali in materia di tutela delle acque dall'inquinamento. Precisamente: - allo Stato spetta la predisposizione dei criteri generali e delle metodologie per la formazione e l'aggiornamento dei catasti previsti dalla legge, tra cui il catasto degli scarichi; - alle Regioni spetta il rilevamento su tutto il territorio nazionale dei dati relativi ai corpi idrici superficiali e sotterranei, tra cui tutti gli usi diretti o indiretti in atto: utilizzazioni o derivazioni o scarichi. Tali dati devono essere aggiornati ogni due anni; - alle Province spetta effettuare il catasto di tutti gli scarichi, pubblici e privati, nei corpi d'acqua superficiali; - ai Comuni, singoli o associati, e alle comunità montane spetta il controllo degli scarichi per quanto attiene ai limiti di accettabilità ed al rispetto delle norme, ed il controllo sul rispetto dei limiti di accettabilità delle pubbliche fognature scaricanti nel suolo e nel sottosuolo. Successivamente la Delibera del Comitato dei ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento del 4 febbraio 1977 ha stabilito criteri, metodologie e norme tecniche generali per l'attuazione delle competenze di cui alla L. 319/76. In particolare ha individuato i criteri metodologici per la formazione e l'aggiornamento del catasto degli scarichi nei corsi d'acqua superficiali, fornendo indicazioni in merito a: - le notizie ed i dati da rilevare; - l'organizzazione logica dei dati e loro codifica; - le procedure di meccanizzazione; - l'organizzazione delle evidenze, cioè dei documenti che il rilevamento deve fornire; - l'organizzazione dei moduli standard di rilevamento. Per quanto riguarda l'organizzazione logica dei dati, la Delibera stabilisce che per ciascun corpo idrico superficiale nel territorio di ciascuna provincia si deve avere il completo elenco degli scarichi pubblici o privati che confluiscono in esso e nei corpi d'acqua a monte . I dati relativi al catasto degli scarichi nei corpi idrici, che debbono provenire dai vari enti locali (regioni, province...), per essere poi, a livello centrale, rilevati e sistematizzati, sono stati analizzati suddividendoli concettualmente in due parti: quelli relativi alle caratteristiche generali e quantitative degli scarichi e quelli riguardanti più specificamente la qualità delle acque di scarico. Il risultato di tale analisi è riportato nei paragrafi seguenti, schematizzato e descritto con la tecnica E.R.A. (vedi appendice A). Sono stati realizzati due schemi concettuali globali relativi alle due parti suddette: lo schema relativo alle caratteristiche generali e quantitative degli scarichi è preceduto da schemi di dettaglio (viste locali ) che corrispondono ognuno ad una porzione ben determinata della realtà globale. Ogni vista locale, caratterizzata dall'essere autonoma, omogenea e fortemente correlata al suo interno e dal contenere tutti gli oggetti, e le relazioni fra questi, della porzione di realtà che rappresenta, è descritta con un diagramma E.R.A., preceduto da una premessa esplicativa. Le varie viste locali, integrate tra loro, danno luogo poi allo "schema concettuale globale". Questo è accompagnato dalla spiegazione di dettaglio dei vari oggetti rappresentati, costituita dall'elenco degli attributi principali di ogni entità, dall'individuazione degli attributi chiave e dal glossario relativo.
Le infrastrutture per le acque reflue. Le acque reflue sia industriali che civili sono una delle fonti principali di inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei. Le acque di scarico degli insediamenti civili sono per la maggior parte raccolte in pubbliche fognature che le convogliano direttamente nei corpi idrici o le immettono in impianti di trattamento (depuratori) prima di scaricarle nei ricettori finali. Le acque di scarico industriali possono essere convogliate anch'esse nelle pubbliche fognature e nei corpi idrici, sia direttamente sia previo trattamento disinquinante presso impianti aziendali o interaziendali. Le infrastrutture per il convogliamento ed il trattamento delle acque reflue che sono state analizzate e descritte nei paragrafi successivi sono: - gli impianti di depurazione; - gli impianti di pre-trattamento di scarichi industriali; - i servizi fognari. I dati relativi, provenienti dai vari enti locali, sono stati analizzati suddividendoli concettualmente in sottoviste relative alle caratteristiche generali, amministrative e (dove esistenti) tecniche degli impianti e dei servizi. Il risultato di tale analisi è riportato nei paragrafi seguenti, schematizzato e descritto nella tecnica E.R.A. (vedi appendice A). Sono stati realizzati tre schemi concettuali globali relativi alle infrastrutture analizzate, ognuno dei quali è preceduto da schemi di dettaglio (viste locali) che corrispondono a porzioni ben determinate della realtà globale. Ogni vista locale, caratterizzata dall'essere autonoma, omogenea e fortemente correlata al suo interno e dal contenere tutti gli oggetti, e le relazioni fra questi, della porzione di realtà che rappresenta, è descritta con un diagramma E.R.A., preceduto da una premessa esplicativa. Le varie viste locali, integrate tra loro, danno luogo poi allo "schema concettuale globale". Questo è accompagnato dalla spiegazione di dettaglio dei vari oggetti rappresentati, costituita dall'elenco degli attributi principali di ogni entità, dall'individuazione degli attributi chiave e dal glossario relativo.
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