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CNR - ITBM
Terminologia dell'ambiente

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  • SINA - MODULO CENTRALE: MODELLO DELL'ORGANIZZAZIONE
    • PARTE II - SETTORI DI INTERVENTO
      • 3. Verifica del piano, che comprende lo sviluppo, la messa a punto e la verifica degli strumenti per il controllo dell'attuazione del piano e dell'efficacia degli interventi, in modo da poter non solo valutare il loro impatto ambientale, ma eventualmente anche correggerli e/o integrarli.
        • 3.4 Argomenti di interesse per il settore
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3.4 Argomenti di interesse per il settore


3.4.1 Il Catasto delle acque
Il catasto delle acque costituisce uno strumento finalizzato all'organizzazione ed al successivo aggiornamento delle informazioni relative al sistema territoriale, infrastrutturale e socioeconomico collegato alla risorsa acqua.
I dati propri del catasto possono provenire da campagne di indagine organizzate quali il "Censimento dei corpi idrici" previsto già dall'art. 7 della Legge 319/76, dalla revisione dei "Piani di risanamento" oppure da progetti, studi, certificazioni di vario genere pervenuti alle Province o alle Regioni.
Un catasto delle acque completo contiene, tra le altre, informazioni relative a:
- pozzi
- sorgenti
- corsi d'acqua naturali e artificiali
- acquedotti comunali e consortili
- fognature comunali
- collettori consortili
- impianti di depurazione
- insediamenti produttivi che generano scarichi
- insediamenti civili che generano scarichi
Il catasto delle acque è realizzato a livello provinciale utilizzando i dati contenuti in schede prestampate ed inviate ai vari Enti locali.
Le Regioni hanno compiti di coordinamento e di integrazione dei dati validati che ricevono dalle Province.
Un esempio di catasto delle acque informatizzato è quello della Regione Lombardia che gestisce una banca dati centralizzata nella quale vengono caricati i dati del catasto provenienti dagli Enti Locali secondo uno schema di flusso informativo sintetizzato nella figura II.3.2.

Fig. II.3.2
Per il catasto delle acque la Regione Lombardia ha messo a punto 10 schede catasto che sono inviate agli Enti periferici, che provvedono a compilarle, con lo scopo di ottenere informazioni omogenee e confrontabili a livello regionale.
Nel seguito sono riportate le strutture delle schede suddette.
SCHEDA SORGENTI:
- caratteristiche generali
- caratteristiche naturali
- condizioni igienico sanitarie
- caratteristiche qualitative delle acque
SCHEDA POZZI:
- caratteristiche generali
- caratteristiche naturali
- condizioni igienico sanitarie
- caratteristiche qualitative delle acque
SCHEDA CORSI D'ACQUA
- caratteristiche generali con usi prevalenti
- caratteristiche idrologiche
- caratteristiche qualitative per ogni stazione di prelievo

SCHEDA LAGHI
- caratteristiche generali con usi prevalenti
- caratteristiche idrologiche
- caratteristiche qualitative per ogni stazione di prelievo e per ciascuna di queste per ogni profondità
SCHEDA ACQUEDOTTI COMUNALI E CONSORTILI
- caratteristiche generali per ogni comune servito
- consistenza acquedotto (descrizioni di opere di presa, impianti trattamento, serbatoi, adduttrici, stazioni di sollevamento, reti indipendenti)
- programma di ristrutturazione, potenziamento e sviluppo per ogni lavoro
- gestione dell'acquedotto
SCHEDA FOGNATURE COMUNALI
- caratteristiche generali
- consistenza rete fognaria
- programma di ristrutturazione, potenziamento e sviluppo per rete
- gestione della fognatura
SCHEDA COLLETTORI INTERCOMUNALI
- caratteristiche generali con elenco dei comuni consorziati
- caratteristiche del collettore
- programma di ristrutturazione, potenziamento e sviluppo per ogni lavoro
- gestione del collettore
SCHEDA IMPIANTI DI DEPURAZIONE COMUNALI E CONSORTILI
- caratteristiche generali con elenco dei comuni serviti
- caratteristiche dell'impianto: linea liquami
- caratteristiche dell'impianto: linea fanghi
- programma di ristrutturazione, potenziamento e sviluppo per ogni lavoro
- gestione dell'impianto
SCHEDA INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
- caratteristiche generali
- fonti di approvvigionamento idrico con dati per ciascun pozzo
- situazione scarichi.



3.4.2 Il Piano Decennale per l'Ambiente - Programma Acque
Nell'ambito di una azione di programmazione e pianificazione a medio e lungo termine per il risanamento ambientale, intrapresa nell'ultimo periodo dal Ministero dell'Ambiente, si colloca il "Piano Decennale per l'ambiente - DECAMB" presentato dal ministro nel 1992.
Questo documento è stato articolato in vari programmi di ricerche finalizzati alla pianificazione di lungo periodo per la salvaguardia ed il miglioramento delle diverse componenti ambientali.
Per il settore acque è stato presentato un programma che mira ad introdurre un sistema integrato, unitario e completo di gestione dell'acqua.
Gli obiettivi generali del Programma Acque sono due.
Il primo è rivolto ad assicurare il miglioramento della qualità ecologica delle acque interne
A questo obiettivo si riconnettono programmi di azioni specifiche quali:
- programma di miglioramento delle conoscenze e capacità di misurazione e controllo sulla qualità delle acque;
- programma di controllo e progressiva eliminazione delle acque reflue continentali;
- programma di controllo e progressiva eliminazione dell'inquinamento diffuso.
Il secondo obiettivo è quello di assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento idrico ed in particolare idropotabile, a tutti i livelli territoriali in un rapporto equilibrato tra disponibilità e consumi.
A questo obiettivo sono connessi tre programmi di azione:
- programma di predisposizione di un bilancio idrico nazionale;
- programma di interventi per l'approvvigionamento nelle aree a maggior rischio;
- programma relativo agli interventi per il risparmio idrico.
Relativamente al primo obiettivo, il programma di azione riguardante le misurazioni ed il controllo di qualità necessita della disposizione di un "catasto generale delle fonti di inquinamento" (già previsto dalla Legge 319/76) che sia omogeneo a livello nazionale, di un sistema unico di classificazione delle acque e di sistemi nazionali di monitoraggio.
Il programma relativo al controllo e progressiva eliminazione delle acque reflue continentali comprende il completamento degli impianti di collettamento e depurazione delle acque reflue urbane e l'abbattimento dell'inquinamento delle acque reflue industriali (riduzione del volume di acque scaricate e riduzione dei carichi inquinanti).
Il programma di azione relativo al controllo e progressiva eliminazione dell'inquinamento diffuso prevede l'eliminazione dell'inquinamento agricolo (scarichi puntuali e depositi sul terreno di sostanze nocive) e l'eliminazione dell'inquinamento originato da impianti produttivi e/o energetici e dal dilavamento delle acque attraverso depositi di rifiuti e fanghi (questo programma si interseca con altri programmi ambientalistici e di compatibilità).
Riguardo al secondo obiettivo, la predisposizione del bilancio idrico nazionale necessita di un "catasto nazionale dei corpi idrici" che uniformi e completi tutti i dati esistenti sul territorio unitamente all'elaborazione di un bilancio che valuti i fabbisogni attuali e futuri.
Il programma relativo agli interventi per l'approvvigionamento idrico ed idropotabile nelle aree a maggior rischio prevede come singole azioni:
- la zonizzazione ad hoc delle aree a rischio
- l'individuazione dei centri urbani che presentano problemi più gravi e predisposizione per questi di programmi specifici
- realizzazione di piani speciali per aree affette da siccità.
Il programma di azione sul risparmio idrico è suddiviso in interventi per il risparmio nel sistema acquedottistico, nel settore agricolo, nel settore industriale e nel settore civile oltre alla predisposizione di indagini sugli acquiferi intesi questi come risorse non convenzionali.





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