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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  La gola è senso difficile a disciplinare. Si deve mangiare non per il gusto, ma per mantenerci nel servizio di Dio, come si alimenta la lampada del SS. Sacramento con aggiunta frequente di olio.

       Si mortifica il gusto astenendosi da qualcosa che piace, in primo luogo. Per esempio: non mangiare fuori pasto, non mangiare eccessivamente; guardarsi dai liquori e dai vini molto alcoolici che inebriano l’intelligenza; osservare i digiuni od almeno le astinenze della Chiesa; fare sempre una piccola mortificazione, fosse pure di un solo boccone. Si mortifica prendendo qualcosa che dispiace: per esempio, le medicine; oppure quei cibi che fanno bene quantunque non siano di proprio gusto.

       Il piacere non è vietato; però è mezzo, non fine. S. Girolamo digiunava per capire i difficili passi della Scrittura. S. Vincenzo de’ Paoli diceva che la mortificazione della gola è l’A-B-C

 


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della perfezione. L’Imitazione di Gesù Cristo insegna: «Frena la gola; e ti sarà facile frenare pure le altre inclinazioni della carne».

 

      




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