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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  Qui appare quanto Maria sia premurosa per i suoi. E’ alle nozze; ma più che alla festa esterna, ella sta attenta che tutto proceda bene, che la santa letizia non venga turbata. E’ sollecita di risparmiare anche un po’ di rossore agli sposi ed una qualsiasi mortificazione ai convitati, come sarebbe se venisse a mancare il vino, così importante in un pranzo nuziale. Si accorge per la prima: «Non hanno più vino» (Jo. 2, 3); pensa come rimediarvi, subito interpone la sua preghiera.

       Così Maria ha infinite attenzioni e premure per ognuno dei suoi figli. La sua preghiera è brevissima, ma umile, accompagnata da grande fede, potentissima. Ella è la madre di Gesù: e qui sta la ragione principale del suo potere.

       Narrando questo episodio, il Vangelo, in cinque versetti, per tre volte chiama la Vergine: «La madre di Gesù» (Jo. 2, 3). Sembra al primo


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aspetto un po’ scoraggiante la risposta di Gesù: «O Donna, perché mi dici questo? non è ancor venuta l’ora mia» (Jo. 2, 4). Ma la Madre di Gesù sa di venir ascoltata, come sempre; si regola come se la grazia fosse sicura; dice ai servi: «Fate tutto quello che vi dirà» (Jo. 2, 5). Ed il miracolo è operato; perché, dice un pio autore, non era venuta l’ora di Gesù, ma era già venuta l’ora di Maria, l’ora della sua intercessione.

 

      




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