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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Il pentimento delle proprie colpe in ogni tempo ed in ogni luogo fu ritenuto necessario per ottenere il perdono e la grazia. Quando S. Pietro fu interrogato dagli Ebrei che cosa dovessero fare per venir perdonati, rispose: «Pentitevi e convertitevi». Gesù Cristo disse; «Se non farete penitenza tutti perirete» (Lc. 13, 3).
Per il peccato l'uomo volta le spalle a Dio, Sommo ed eterna felicità, per cercare umana e terrena soddisfazione. Ecco il figliuol prodigo che parte dalla casa paterna per scapricciarsi liberamente. Grande torto a Dio. Per mezzo del pentimento questo figliuolo ritorna e pronuncia il suo «ho peccato»! Non merito di venire ancora considerato ancora come figlio, accettatemi almeno come servo;... Col dolore si voltano le spalle alle creature e si ricerca Dio, unica gioia ed eterno bene.
La giustizia lo esige, perché il male vuole una riparazione, la sapienza vieta di perdonare chi non è pentito per non dare maggiore ansa al peccato; la santità di Dio non permette che a Lui si unisca quanto è macchiato. Dio ripugna assolutamente dal peccato.