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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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2.o La Confessione pace e sicurezza; e tanto più profonda quanto più grande fu l'umiliazione e la contrizione. Il penitente, da solo potrebbe sempre dubitare delle sue disposizioni: il giudizio invece del Sacerdote, Ministro di Dio, lo assicura; l’assoluzione è pegno di perdono.

     La Confessione tiene lontano dal peccato. Chi spesso si esamina per confessarsi conosce le occasioni, i mezzi, le tentazioni, gli obblighi, e diviene più saggio e prudente per il futuro.

     La confessione è grande mezzo di perfezionamento. In essa il Sacerdote è amico, guida, padre. Come ad un amico si confida ogni segreto, ogni tendenza, debolezza, grazia, sotto segreto e con sicurezza di ottenere una parola a nome di Dio. Come guida egli è direttore spirituale per la vita spirituale di ognuno in particolare, per l'acquisto della virtù. Quando S. Paolo domandò al Signore cosa dovesse fare, sentì rispondersi:

 


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«Alzati ed entra in Damasco, e ti diranno ciò che devi fare» (Act. 9, 6). Come padre è di grande aiuto per la perseveranza, e di grande incoraggiamento nel momento di sconforto.

 

    




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