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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(263)     LA PREGHIERA – IV

 

     1.o Il Signore ascolta sempre le preghiere ben fatte; nessuna preghiera, benché piccola, è vana. O il Signore darà quanto si chiede oppure darà di meglio. Come mai, però, in pratica molte preghiere sono inefficaci? Risponde S. Agostino; o perché chi prega è peccatore; si metta prima in grazia con una buona confessione.

     Oppure: perché si chiedono cose cattive, pericolose per l'anima: per esempio, ricchezze, di cui il Signore prevede che si farà abuso. Si chiedano

 


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la salvezza, la fede, il perdono del peccati, la buona molte, ecc.

     Oppure: perché si prega male. Consideriamo per pregare bene tre condizioni specialmente:

     È prima l'umiltà.

     L'umile è intimamente persuaso del suo nulla, della sua indegnità, ignoranza, infermità, povertà in ogni cosa; come sa che Dio è il tutto, è la misericordia, la grazia. Il pubblicano è il simbolo dell'umiltà: stava in fondo al tempio non osando avanzare; il capo chino picchiandosi il petto, dicendo: Signore, usate misericordia a questo peccatore.

 

    




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