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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
L’intelligenza umana dovrebbe aderire talmente a quella di Dio, in modo da essere illuminata dagli splendori della fede e poter vedere tutto e tutto giudicare alla luce divina.
Ciò, dopo il peccato originale, riesce sommamente difficile, anzi impossibile, senza una grazia speciale perché, col peccato dei progenitori, la natura umana fu deteriorata. E la storia è a dimostrare che prima della venuta di Gesù Cristo, l’uomo andò di errore in errore e che in ogni tempo e convivenza umana si verificò e si verifica la difficoltà a percepire la verità, a ragionare teologicamente e a pensare cristianamente.
Nella redenzione dallo spirito maligno, che è falsità ed inganno, Gesù Cristo, che è verità,
ci predicò le verità divine. Ne lasciò poi la Chiesa depositaria e dispensiera.
Tutti gli uomini, in virtù della Redenzione, sono chiamati a conoscere e aderire a questa verità. I cristiani, in virtù dell’infusione della grazia e della fede ricevuta nel santo Battesimo, possiedono tale disposizione particolare a credere. Ma per professare questa fede e perseverare in essa si richiede altra grazia. Questa è appunto quella che cerchiamo nella preghiera, nei Sacramenti, nella Comunione. Grazia abituale e attuale che riabilita a poco a poco la nostra intelligenza, risanandola dalle malattie (irriflessione, ignoranza, dimenticanza, durezza, pregiudizio, errore, perversione...) ed elevandola al soprannaturale, per unirla a quella stessa di Gesù Cristo.
Questi benefici si ottengono infallibilmente, se all’opera di Dio nel Sacramento si unisce il minimo della cooperazione richiesta nella preparazione e nel ringraziamento.
Modo pratico – Preparazione e ringraziamento si ripartiscono rispettivamente in tre atti: esercizio della mente, della volontà e del cuore. Il primo, l’esercizio della mente, si compie nel seguente modo:
Preparazione: Confrontare le proprie idee, le proprie convinzioni e i propri giudizi con
quelli di Gesù Cristo. Chiedere perdono del cattivo uso fatto dell’intelligenza, delle mancanze di fede, e protestare di volersi emendare, chiedendone la grazia al Maestro divino.
Ringraziamento: Profondo atto di adorazione a Gesù Verità. Rendere a Dio, con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, l’omaggio della propria intelligenza. Pregare il Maestro divino a voler instaurare in Lui, nostro capo, la mente, in modo che apprenda, aderisca, ritenga, professi le verità divine. Chiedere che santifichi e soprannaturalizzi i giudizi, i raziocini, i consigli, le decisioni, la memoria. Pregare affinché tutti gli uomini conoscano la Verità e pieghino a Dio la loro intelligenza.