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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Gesù dopo il digiuno di quaranta giorni ha fame e Satana Gli suggerisce di mutare in pane le pietre. Allo stesso modo opera con noi per impedire l'astinenza, la mortificazione dei sensi, le opere buone. È la concupiscenza della carne. Il demonio aveva lusingato i primogenitori con la promessa che sarebbero divenuti simili a Dio. Ora tenta Gesù Cristo perché prenda atteggiamenti divini; come tenta noi di orgoglio in varie maniere. La superbia è in opposizione all'umiltà, alla meditazione della parola al Dio, allo spirito di preghiera, all'obbedienza.
È la superbia della vita. Satana promette a Gesù Cristo tutti i regni della terra se, inginocchiatosi, lo adorerà. E nello stesso modo promette agli uomini felicità accumulando denari e beni di terra, per far loro dimenticare i beni incorruttibili del cielo. È la concupiscenza degli occhi, ossia l' avarizia.
Le tentazioni assalgono lutti: ma la vittoria su le tentazioni accumulano tesori di cielo; i consensi alle tentazioni sono i veri peccati. Come vinse Gesù Cristo? Col digiuno, la preghiera, la sapienza divina.
Egli aveva digiunato quaranta giorni: occorre che mortifichiamo i sensi, che fuggiamo le occasioni, che vigiliamo attentamente sul principio della tentazione: «Vigilate» (Mc. 14, 38).
Gesù Cristo nel deserto era vissuto nella contemplazione delle cose celesti, in una continua preghiera. Così l'uomo ha potere per vincere la carne, il demonio e il mondo, se prega, frequenta i Sacramenti, ricorre, in ogni assalto, all'aiuto divino: «Pregate» (Mc. 14, 38). Gesù Cristo ad ogni suggerimento del demonio oppone la parola, la volontà, il comando di Dio. È stoltezza ed inganno ciò che intimò il demonio ad Eva, ciò che insinuò a Gesù Cristo ed insinua a noi. Occorre opporre la sapienza di Dio, contenuta nella Scrittura.