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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o S. Paolo nell'epistola dice: «La fornicazione ed ogni genere d'impurità, o la cupidigia, nemmeno siano nominate tra di voi, come si conviene ai santi; né oscenità, né sciocchi discorsi, né buffonerie... poiché sappiatelo, nessun fornicatore od impudico possederà il regno dei cieli» (Eph. 5, 3-5),
Gesù Cristo atterra il demonio immondo, gli toglie le armi, lo scaccia. Egli stesso, sotto forma di parabola, spiega il Suo dominio contro il demoni. Satana si credeva al sicuro nel suo regno, come l'uomo forte e ben armato che custodisce l'entrata della propria casa. Ma Gesù Cristo con la Sua grazia vince il diavolo, lo scaccia dall'anima, togliendogli l'ingiusta conquista. E l'anima purificata è abbellita dalla grazia. Il diavolo impuro è il più difficile a vincere: esso va attorno per luoghi deserti, cercando requie; e non la trova. Allora ritorna all'anima da cui era uscito: la trova bella ed adorna. Di nuovo l'assale: Trovando resistenza prende con se altri sette compagni anche peggiori... Se l'anima lo lascia di nuovo entrare, quale rovina! il suo stato sarà peggiore di prima; poiché le ricadute sono un male più grave. Dopo questo insegnamento si capisce la voce di quella donna che esalta la sapienza di Gesù. Beata colei che Ti è madre.