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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(338)     DOMENICA XVIII DOPO PENTECOSTE

 

     1.o Il Figliuolo di Dio era venuto per riconciliare l'uomo con Dio, dando Se stesso quale prezzo di soddisfazione. Egli dice perciò: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a penitenza» (Mt. 9, 13; Mc. 2, 17). Questa è la sostanza dell'Incarnazione. Verità consolantissima: ragione della nostra fiducia. È chiaramente

 


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indicato dall'episodio evangelico di oggi.

     «In quel tempo, Gesù montato su una barchetta, ripassò il lago e andò nella Sua città. Ed ecco Gli presentarono un paralitico: Confida, figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati. Subito alcuni degli Scribi dissero dentro di sé: Costui bestemmia. E Gesù, visti i loro pensieri, disse: Perché pensate male nei vostri cuori? Che è più facile dire: ti son rimessi i tuoi peccati, o dire: levati e cammina? Or affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra la potestà di rimettere i peccati: Levati , (disse al paralitico); piglia il tuo letto e vattene a casa. Colui alzatosi; se ne andò a casa. E le turbe s'intimorirono e glorificarono Dio che aveva dato agli uomini tale potere (Mt. 9, 1-8).

 

    




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